Dal libro "Parisis code”, Thierry Van De Leur, 2009,
Recentemente (2021) la capitale francese ha messo in rete il suo archivio storico. Non appena appresa la notizia, ci siamo subito precipitati a consultare il sito e finalmente siamo riusciti a ricostruire, nelle sue parti fondamentali, la storia che lega il nome del nostro paese alla capitale di Francia. Con grande stupore abbiamo scoperto che prima della attuale via, Parigi aveva già utilizzato il nome del nostro paese per ricordare l'episodio napoleonico del 1800. In particolare, l'attuale "Rue Brancion", anticamente era chiamata "Rue de pont de Turbigo", con il chiaro riferimento a quel ponte sul Naviglio, così strenuamente difeso dagli uomini del comandante Girard il 31 maggio 1800. In rete sopravvive anche una vecchia immagine della strada e la foto di un ponte, posto lungo la strada stessa che non fatichiamo a pensare che fosse chiamato "pont Turbigo", con chiaro riferimento al nome della strada. Questa strada è situata nel 15° arr, a sud del Louvre, non lontano dalla rete ferroviaria che porta i treni nel cuore della città alla "Gare Montparnasse". La strada cambiò nome nel 1864. Venne dedicata al colonnello Adolphe-Ernest Raguet de Brancion, nato nel 1803, caduto in battaglia nel 1855 ed eroe francese. Sorprende scoprire poi che anche un’altra strada parigina, che ora ha il nome di "Rue Boyer", in passato si chiamava anch'essa "Rue de pont de Turbigo". Non abbiamo la certezza ma crediamo che durante il periodo di forte trasformazione della città, nel periodo compreso tra il 1852 e 1870, era frequente il cambio del nome delle vie man mano che venivano pronte le nuove strade e i nuovi Boulevard. Quindi riteniamo che come uno strano effetto domino, dopo aver rinominato l'attuale via Brancion nel 1864, il nome di "rue de pont de Turbigo" fu affibbiato all’attuale via Boyer. La singolarità della via Boyer risiede nel fatto che in breve tempo passò da "rue de pont de Turbigo" a "Rue Magenta" e poi finalmente con il nome attuale a partire dal 1875 quando il grande rinnovamento parigino era ormai in fase calante. Philippe Boyer era un famoso medico chirurgo parigino. Il padre, Alexis Boyer, fu il primo chirurgo di Napoleone I. Questo cambio repentino del nome risentiva molto dell'attualità dell'epoca e delle recenti battaglie francesi su suolo italiano. Nel frattempo, la "rue de Turbigo" era in costruzione. Sappiamo con certezza che ancora nel 1866 sul tracciato finale della via dedicata al nostro paese c'erano ancora numerose vecchie abitazioni da abbattere e addirittura l'intero edificio di un vecchio carcere minorile che precedentemente era un convento "Couvent des Madelonnettes ". L’attuale liceo Turgot sorge in parte sull'area occupata da questo convento convertito in prigione e centro di rieducazione giovanile. La presenza sulla via Turbigo di una scuola ci permette di citare un’altra invenzione di Napoleone Bonaparte, i licei appunto. Questo continuo disquisire su nomi di vie ed indirizzi cittadini invece, ci permette di ricordare che fu sempre in epoca napoleonica che si diede il via all'uso sistematico del numero civico.
Il fatto che la “rue Turbigo” fosse ancora in costruzione nel 1866 poneva fortemente il dubbio che il motivo della costruzione della via fosse per i fatti del 1800, ancora tutto faceva pensare che la via fosse stata voluta da Napoleone III in ricordo della sua recente campagna italiana.
Ogni dubbio è stato fugato quando abbiamo trovato il progetto della strada:
Plan de la rue de Turbigo. Alignements: décrets de 1854 et 1858".
Sia il decreto per l'inizio del progetto che quello successivo di attuazione, sono stati emessi negli anni precedenti al 1859, anno della battaglia risorgimentale di Turbigo. Il progetto già nella sua fase iniziale riporta come nome intestatario della nuova via il nome del nostro paese. La via fu quindi effettivamente voluta da Napoleone III ma per ricordare i fatti del 1800, uno strano gioco del destino ha voluto poi che i francesi proprio in quegli anni, proprio a Turbigo, scrivessero l'ennesima pagina della loro storia. Ecco che allora nella comunità parigina il nome della via parve come una logica conseguenza dell'attualità dell'epoca. I suoi lavori e ampliamenti successivi, forse vennero avallati per rafforzare questo ricordo così particolare. Due Bonaparte, in tempi diversi, ottennero importanti vittorie in quel luogo che meritava di essere ricordato in modo adeguato in quanto, aveva segnato il destino dei due imperatori. Questo è il risultato finale al quale siamo giunti con la nostra ricerca. Può darsi che fra qualche tempo, quando emergeranno altri nuovi documenti, questa nostra tesi potrà rafforzarsi o forse essere di nuovo messa in discussione. Quello che è certo è che rimarrà sempre questo forte legame tra il nostro paese e la capitale francese. La nostra associazione ha proposto all'amministrazione comunale di Turbigo di rinnovare questo forte legame, attuando un nostro progetto che intende istituire un percorso storico evocativo sulla vecchia strada "al porto di Turbigo", l'unica via che un tempo portava dal ponte sul naviglio alle rive del Ticino. Rinominare ufficialmente questa strada in "Route Napoleon" sarà un modo per riavvicinarci alla grande storia passata del nostro territorio ed aumentare la sua attrattiva turistica da punto di vista storico, culturale e ambientale.
Parigi è l'unica capitale europea ad avere così tanta storia d'Italia nelle sue strade, a testimoniare il lungo e a volte complicato percorso che le due Nazioni hanno condiviso e che le ha portate poi, a diventare due dei principali paesi fondatori della comunità europea. Se indaghiamo ulteriormente, scopriamo che in Francia la "Rue Turbigo" non si trova solo a Parigi. Esistono addirittura altre quattro città francesi che hanno una via dedicata al nostro paese. La "rue Turbigo" è presente a Narbona (sud della Francia, tra Tolosa e Montpellier) la cui parallela è "Rue de Lodi" altra vittoria del Bonaparte in Italia (10 maggio 1796). Poi la troviamo anche a Saint-Quentin (nord della Francia, non distante da Amiens, verso il confine belga) e a Igny, cittadina appena sotto Parigi, non lontano da Versailles, che ha dedicato una via importante, lunga e ampia, al nostro paese, costeggiata dalle tipiche villette francesi. Infine, non lontano da Igny, in piena area boschiva, nella municipalità di Fontainebleau, possiamo trovare la "Route Turbigo", a solo 20 minuti di macchina dal quel castello di Fontainebleau sempre caro a Napoleone Bonaparte che lui stesso definì la «casa dei secoli», per i ricordi storici di cui il luogo era stato testimone. Ricordiamo che proprio in questo castello, il Bonaparte volle, ad un certo punto, raccogliere tutti i quadri del pittore italiano Pietro Bagetti che l'aveva seguito nelle sue campagne militari in Italia. L'imperatore era solito intrattenere i suoi ospiti al castello illustrando loro i luoghi italiani delle sua gesta. Tra questi quadri c'era ovviamente "Vue de Turbigo". Turbigo, quindi, era tra i luoghi in cui l'imperatore amava ricordare di essere stato. La strada dedicata al nostro paese non lontano da questo castello, ci permette di fare anche questo ipotetico collegamento affettivo. Marengo al pari di Turbigo, fuori Parigi, si trova a Marsiglia, Saint-Etienne e Roanne. Anche in Belgio a Liegi abbiamo una "Rue Marengo". In Italia abbiamo diversi comuni che hanno una via dedicata a Turbigo, crediamo più per ragioni territoriali che storiche: Castano Primo, Cuggiono e Milano in Lombardia (forse quest'ultima a ricordare l'ingresso in città del primo console il 2 giugno 1800), Pernate in Piemonte sotto il comune di Novara. Certo sorprende scoprire che Cagliari ha dedicato una via al nostro paese. Ma quello che stupisce maggiormente è trovare in California, negli Stati Uniti, una Turbigo Court esattamente a Stockton. Il comune di Turbigo ha recentemente contattato l'amministrazione della cittadina californiana, la quale ha avvalorato la tesi secondo la quale la strada è stata voluta da emigranti italiani in ricordo della battaglia risorgimentale del 3 giugno 1859, battaglia decisiva per la nascita dell'Italia come Nazione. Roma ha dedicato solo un sottopasso alla battaglia risorgimentale di Turbigo.